Esatto Diablo, è così.
Oggi noi guardiamo quei colpi coi parametri economici di OGGI e quindi diciamo “ah beh, 40 milioni per Rui costa, 30 per Nesta, capirai…” perché oggi con quei soldi lì ci compri solo o scommesse (magari di ottimo livello) o giocatori di livello medio/alto e non di più.
Ma i 40 di Rui Costa dell’epoca avevano lo stesso “peso” che oggi ha un acquisto da 120/130 milioni, così come i 30 milioni per Nesta valevano tranquillamente, sempre come peso specifico, i 90 spesi dal City per Gvardiol o i 90 spesi dal Liverpool per Van Djik anni fa.
Invece oggi con 30 milioni ci compri Tomori, come noi nel 2021, e con tutto il rispetto ma Tomori nel 2002 (quando prendemmo Nesta) sarebbe costato tra i 5 e i massimo 10 milioni.
P.s: in realtà, Diablo, prima di Rui costa spendemmo cifre anche maggiori, sempre parlando di peso specifico rapportato all’epoca e non in termini di valore assoluto.
Ad esempio quando prendemmo Gullit fu l’acquisto più costoso DELLA STORIA DEL CALCIO (insieme a Maradona). Poi certo, in termini assoluti spendemmo meno per Gullit che per Rui Costa, così come oggi spendi 40 milioni per prendere un mediocre come Locatelli mentre con quei soldi nel 2006 compravi Shevchenko pallone d’oro (il Chelsea spese 45 milioni) ma ci siamo capiti, è una questione proporzionale.
Se tu guadagni 5000 euro dove il salario medio è 1500 euro stai benissimo, se ne guadagni 10.000 dove il salario medio sono 13.000 fai una vita di stenti, perché nel paese in cui tu guadagni 5000 euro e gli altri 1500 puoi permetterti cose importanti, se tu ne guadagni 10.000 e gli altri in media 13.000 avrai un potere d’acquisto inferiore alla media.
Ecco la parola magica: potere d’acquisto. Che non si misura in base a quanti soldi hai/spendi in termini assoluti, ma in base a quanti ne hai/spendi rispetto agli altri.
Il Real nel 2004/2005 era il club col fatturato più alto e fatturava 275 milioni (noi eravamo terzi a 234 e lo UTD secondo a 245), oggi con quel fatturato lì saresti un Napoli qualsiasi.
LambroCITAZIONE
Da milanista ho pienamente capito che l'epoca berlusconiana sarà irripetibile, è piu' facile che io faccia 6 al superenalotto.
Abbiamo vissuto un qualcosa che ora non ci sarà piu', ma proprio più.
La Premier non riesci piu' a combatterla, è avanti anni luce sotto tutti i punti di vista, allora lo era la Serie A e anche grazie alla mancanza delle inglesi in Europa si poteva maramaldeggiare ovunque.
Ora non puoi che ambire ad un ruolo di occasionale protagonista, sperando di arrivare sempre almeno ai quarti di finale di una champions (sorteggi permettendo) oppure di fare delle buone E.League nel caso, lottando per lo scudetto piu' o meno e qualificandoti quasi sicuramente sempre per la Champions.
Questo è quello a cui puoi ambire,il massimo, di piu' non si puo' ed è giusto che tutti ce ne rendiamo conto.
Oggi si, ma le cose possono cambiare, e cambieranno. La Serie A è stata al top, poi la Liga, non sta scritto da nessuna parte che la premier lo rimarrà per sempre.
Poi il Milan ebbe grandi cicli anche prima di Berlusconi. Certo nel ventennio 1986/2007 vincemmo 7 scudetti e 5 CL, ma nel ventennio 1950/1970 non ce la passammo certo male: 6 scudetti e 2 CL.
E comunque almeno in Italia, Premier o non Premier (dove comunque ribadisco che il Milan nelle mani giuste potrebbe tranquillamente, ovviamente non subito ma in un periodo compreso tra i 5 e i 10 anni, arrivare a fatturare cifre paragonabili alle grandi d’Europa, del resto ci è arrivato il PSG che sta in una Lega inferiore alla Serie A e ha sempre avuto un brand ridicolo mentre noi siamo uno dei brand più importanti), il Milan non dovrebbe essere secondo a nessuno. Invece dal post-Atene abbiamo visto 5 scudetti delle merde (con quello di quest’anno) + 9 dei gobbi e 1 del Napoli. Noi solo 2 scudetti. Un po’ come l’Atletico in Spagna che dal 2007 ad oggi ha vinto due titoli in mezzo ad una selva di titoli di Real e Barca.
Ecco, questo non è accettabile. Anche perché il Milan in questi 17 anni è stato competitivo per il titolo solo tre anni (2010/2011, 2011/2012 l’anno del goal di Muntari, e 2021/2022). Tre anni di competitività NAZIONALE su 17.
Inaccettabile sotto ogni punto di vista.