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Continuò imperterrito a muoversi, non lasciandogli un attimo di tregua. Il ritmo sempre più serrato, i colpi sempre più profondi, in concomitanza con il piacere che si spandeva ad ondate dal basso ventre, salendo sempre di più mano a mano che continuava. Si scostò una ciocca di capelli castani da davanti agli occhi con l braccio, poi tornò ad afferrare il fianco del fratello stritolandolo letteralmente. Una vampata di calore lo assalì. Il vino faceva si che il suo cuore martellasse forte dentro le orecchie e che le immagini davanti ai suoi occhi traballassero spostandosi continuamente verso il basso, come una vecchia pellicola rovinata. Sentì la mano del fratello posarsi sulla sua e accompagnare quel movimento verticale con gesti più sicuri e decisi dei suoi. Ansimava così forte che chiunque fosse passato da fuori avrebbe potuto capire cosa stesse accadendo all'interno, ma non immaginare chi fossero i due protagonisti dell'azione. Non seppe quanto andò avanti così, la testa era totalmente vuota, il senso del tempo lo aveva già perso dall'inizio. Fatto stà che ad un certo punto il braccio libero si mosse frenetico, andando ad avvolgere il busto di Romano con entrambe le braccia e chinandosi sopra di lui, pelle contro pelle. Affondò il viso nell'incavo della sua spalla, stringendo quella pelle delicata fra i denti e mordendolo neanche fosse un vampiro. Il piacere si era intensificato agli ennesimi livelli, tutto il corpo era teso e sentire a recepire il momento di massimo piacere che era ormai imminente. Emise un gemito, soffocato dal collo del fratello, mentre tutto il corpo veniva scosso da quella sensazione meravigliosa. Pochi, preziosissimi, intensi secondi in cui provò qualcosa di unico.
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