Posts written by Alessandro Lugli

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    collina1La carriera di Pierluigi Collina è partita - come tutti - dai campi di periferia e arrivata fino alla presidenza della Commissione Arbitri della Fifa, la federazione calcistica mondiale.
    Una carriera per la quale è stato decisivo lo stadio Francioni di Latina.
    Sì, era il 2 febbraio 1986 e dopo due mesi di stop l'arbitro di Viareggio tornava in campo. Uno stop, pensate, deciso perché l'alopecia lo aveva lasciato senza capelli e i vertici dell'Associazione arbitri - allora - volevano vedere quale fosse la reazione dei tifosi di fronte a un arbitro calvo.
    "Mi mandarono ad arbitrare una partita in Interregionale, su un campo che faceva a quel tempo 5-6 mila spettatori. Una sorta di test per vedere come reagisse la gente a un arbitro senza capelli".
    La partita era Latina-Spes Omi:
    "Non mi ricordo delle partite di Champions, ma ricordo esattamente questa, perché pensare che il mio futuro potesse dipendere da un aspetto tricotico e non da una qualità in campo per me era un'assurdità.
    Devo dire grazie al pubblico di Latina, che era molto più interessato alla qualità dei miei fischi che all'aspetto estetico.
    Ricominciai ad arbitrare e fine del problema.
    Quando vedo un bambino col cappellino perché si vergogna di far vedere che non ha capelli mi commuovo perché lo capisco, l'ho vissuto anche io. Però gli vorrei dire che una bella testa senza capelli è comunque, assolutamente bella."
    Il resto è storia. La storia di un arbitro che per oltre venti anni è stato considerato come il più forte al mondo.
    Fonte: Il messaggero.
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    cruyff11Johan Cruijff: Nato ad Amsterdam (Olanda), è un ex dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore. Hendrik Johannes Cruijff (questo il suo nome completo) è tra i migliori calciatori della storia, tra i principali interpreti del "calcio totale" che ha cambiato radicalmente questo sport dal 1965 al 1975.

    Anche i suoi soprannomi testimoniano, soprattutto alle nuove generazioni di sportivi, la sua bravura: "Profeta del gol" e "Pelé bianco". Ha vinto anche tre palloni d'oro (1971, 1973 e 1974) e in carriera, fra Nazionale e squadre di club, ha segnato 402 reti in 716 partite. È uno dei sei che hanno vinto la Coppa Campioni da calciatore e da allenatore; gli altri sono Miguel Muñoz, Giovanni Trapattoni, Josep Guardiola, Frank Rijkaard e Carlo Ancelotti.

    Dal 1964 ha giocato anche nell'Ajax, nel Barcellona e nel Feyenoord, dove nel 1984 ha concluso la sua grande carriera, caratterizzata, tra gli altri trofei, da 10 scudetti (9 in Olanda e 1 in Spagna) e da 3 Coppe dei Campioni.

    Con la Nazionale olandese è sceso in campo 48 volte, segnando 33 reti e conquistando il secondo posto ai Mondiali del 1974 e il terzo posto agli Europei del 1976. Da tecnico ha allenato Ajax e Barcellona, conquistando anche 4 scudetti e 1 Coppa dei Campioni.

    Dopo una grave e lunga malattia ai polmoni è morto a Barcellona il 24 marzo 2016.
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    pessotto"Quando ho ripreso a camminare, c'era il pubblico delle grandi occasioni. Medici, parenti, infermieri. Mi hanno fatto un fragoroso applauso, anche se camminare è una parola grossa: mi sembrava che nulla del mio corpo reggesse. Però era il primo passo della mia seconda vita.
    Di quel brutto gesto non ricordo niente, buio totale. Però ricordo gli attimi in cui pensavo di essere morto, cioè quasi morto.
    Al pronto soccorso, credo, oppure nei momenti di veglia durante il coma farmacologico. Il corpo se ne andava, lo sentivo andare. Sapevo che stavo per addormentarmi e che non mi sarei svegliato mai più.
    Quando poi ho riaperto gli occhi, ero pieno di fili, di tubi, di ferri. Non potevo parlare perché mi avevano fatto la tracheotomia. Però, appena sei presente a te stesso pensi che tutto quello che hai è guadagnato, ogni gesto, ogni respiro in più. E sei felice.“
    Le parole di un uomo che ha trovato la propria, straordinaria rinascita.❤️
    #nonèpiùdomenica
    #pessotto
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    battiatoFranco Battiato: Massimo interprete dell'avanguardia della musica italiana, è stato uno degli artisti più colti ed innovativi, impegnato su più fronti dalla filosofia alla pittura, passando per il cinema.

    Nato a Ionia (dall'ottobre 1945 diventato Riposto), in provincia di Catania, si affaccia sulla scena musicale verso la fine degli anni Sessanta, non riscuotendo grandi numeri nelle vendite. Dopo un decennio di sperimentazioni colte tra rock progressivo e new wave, all'undicesimo album avviene la svolta: con La voce del padrone del 1981 vende oltre un milione di copie ed entra nella storia del pop italiano con brani immortali come "Bandiera bianca", "Cuccurucucù" e soprattutto Centro di gravità permanente.

    Dopo il primo successo al Teatro Regio di Parma nel 1987, prosegue sul doppio binario della musica leggera alternata ora all'opera lirica, ora al genere etnico, riflettendo nei testi i suoi interessi per l'esoterismo e le filosofie orientali.

    Nel 2003 gira il film "Perdutoamor" e nel 2004 esordisce come presentatore di un programma culturale Bitte, keine réclame ("Per favore, niente pubblicità"), sul canale satellitare Rai Doc. Nel 2011 partecipa al Festival di Sanremo, in coppia con Luca Madonia, con il brano "L'alieno" che si classifica quinto. L'anno dopo accetta l'incarico di assessore al Turismo e allo Spettacolo per la regione Sicilia, lasciato dopo quattro mesi.

    Nel 2014 gira il documentario Attraversando il Bardo, dedicato al tema della morte nelle diverse tradizioni spirituali d'Oriente e d'Occidente. Nell'ottobre 2019 esce l'album Torneremo ancora.
    Dopo una lunga malattia, scompare il 15 maggio 2021 nella sua casa di Milo.
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    isaac_newton_0Isaac Newton: Uno dei massimi studiosi della storia dell'umanità, scopritore di principi fondamentali della matematica e della fisica.

    Nato a Woolsthorpe-by-Colsterworth, ad ovest dell'Inghilterra, e morto a Londra nel 1727, visse una infanzia infelice per la prematura perdita del padre e per i cattivi rapporti con il patrigno.

    Nel 1687 pubblicò i "Philosophiae Naturalis Principia Mathematica", una delle più significative opere del pensiero scientifico, dove descrisse la legge di gravitazione universale e i fondamenti per la meccanica classica; con essa introdusse i concetti di "massa" e di "forza", alla base delle leggi sulla dinamica.

    In campo matematico, contribuì allo sviluppo del calcolo infinitesimale, entrando in conflitto con Gottfried Wilhelm Leibniz sulla paternità della scoperta. Tra gli altri meriti: dimostrò che le leggi della natura governano il movimento della Terra e degli altri corpi celesti; constatò che la luce bianca è composta dalla somma (in frequenza) di tutti gli altri colori, sostenendo inoltre la teoria corpuscolare della luce.
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    183332952-f0bd48e9-3bfb-4d36-904c-21055fde2426Il Napoli di Spalletti entra nella storia, qualificandosi per la prima volta ai quarti di Champions League. Dopo la vittoria a Francoforte per 2-0, gli azzurri battono anche al ritorno l'Eintracht per 3-0. Come all'andata gli azzurri dominano in lungo e in largo la partita e la sfida del Maradona viene decisa da una doppietta di Osimhen a cavallo dei due tempi: al 47' il nigeriano beffa Trapp di testa, poi al 53' raddoppia a porta vuota su assist di Di Lorenzo. Al 64' il tris di Zielinski su calcio di rigore da lui stesso procurato.

    LA PARTITA
    Il Napoli conferma anche al ritorno la netta superiorità sull'Eintracht e Osimhen riesce dove aveva fallito persino Diego Armando Maradona, ovvero qualificarsi per i quarti di Champions, traguardo mai centrato prima in quasi 97 anni di storia. Come a Francoforte, anche al Maradona non c'è proprio partita, con i tedeschi che mantengono viva la piccolissima speranza fino al recupero del primo tempo, poi crollano sotto i colpi del nigeriano e il rigore procurato e trasformato da Zielinski rende giustamente più rotondo il risultato finale. Per Spalletti è la 29a vittoria in 35 gare stagionali, numeri incredibili che non possono far dormire sonni tranquilli alle big europee rimaste in corsa. Una bella notizia anche per il calcio italiano, che porta tre squadre ai quarti per la prima volta dal 17 anni, quando ci arrivarono Juventus, Milan e Inter.

    Spalletti effettua due soli cambi rispetto alla squadra che ha vinto a Francoforte: in attacco c'è Politano al posto di Lozano, rientrato da un problema muscolare, mentre in difesa tocca a Mario Rui, che ha scontato i due turni di stop in campionato, al posto di Olivera. Meret, assente con l'Atalanta per un problema al polso, è recuperato e torna tra i pali. In casa Eintracht sono due le assenze pesanti: Lindstrom infortunato a centrocampo e Kolo Muani, squalificato dopo l'espulsione dell'andata. Al posto dell'attaccante francese c'è il colombiano Borré. Glasner sceglie la difesa a quattro.

    Il Napoli parte subito forte e già dopo nemmeno un minuto Politano impegna Trapp con un sinistro rasoterra velenoso. L'Eintracht, chiamato alla grande impresa di recuperare lo 0-2 dell'andata, pensa soprattutto a non scoprirsi e l'unica occasione del primo tempo è una spizzata di testa di Borré a lato. I tedeschi provano a pressare per sporcare il gioco degli azzurri, ma Lobotka, Zielinski e Anguissa sono sempre molto attenti e pronti a recuperare il pallone. Proprio da un recupero palla al 19' Kvaratskhelia si lancia verso Trapp, ma esita un po' troppo nella conclusione e il portiere tedesco chiude lo specchio. Nel finale di tempo, il georgiano è ancora pericolosissimo dopo una grande azione di Zielinski, ma Trapp si salva in angolo. In pieno recupero il Napoli passa: Rode perde palla e Lobotka azione subito Politano, delizioso cross con il destro per Osimhen che stacca da fermo e mette il pallone nell'angolino alla sinistra di Trapp. Vantaggio meritato e ora strada ancora più in salita per Gotze e compagni, le cui speranze qualificazione sono appese a un lumicino.

    Speranze che naufragano definitivamente al 53', quando Osimhen fa doppietta a porta vuota dopo aver raccolto un assist di Di Lorenzo. E' il gol che chiude ogni discorso qualificazione, anche se l'Eintracht cerca il gol della bandiera, ma Kamada calcia troppo debolmente tra le braccia di Meret a pochi passi. E' solo un fuoco di paglia, perché il Napoli torna a spingere e Kvara si vede ancora fermare da Trapp (61'). Passano due minuti e c'è gloria anche per Zielinski che si procura (sgambetto di Sow) e realizza il rigore del 3-0. Il resto è semplice accademia: il Napoli riscrive la propria storia, ma quello di stasera ha tutta l'aria di essere solo un capitolino di una favola bellissima.

    LE PAGELLE
    Osimhen 8 - Straordinario all'andata, straordinario al ritorno, in poche parole semplicemente Osimhen. Lascia il suo indelebile segno con una doppietta a cavallo dei due tempi che spengono le velleità dei tedeschi.
    Politano 7,5 - Che sia in giornata lo si capisce dopo nemmeno un minuto, quando impegna subito Trapp. Delizioso il suo assist per il primo gol di Osimhen, ci mette lo zampino anche nel secondo con il passaggio per Di Lorenzo. Da applausi.
    Kvaratskhelia 7 - Ci prova in ogni modo a segnare, ma sbatte sempre su un grande Trapp. Quando accelera manda in tilt la retroguardia dell'Eintracht
    Lobotka 7 - Quando ha la palla tra i piedi è come se fosse in cassaforte. Il direttore d'orchestra di una squadra spettacolare e a tratta ingiocabile. Festeggia nel migliore di modi il fresco rinnovo di contratto.

    Trapp 7 - Nonostante i tre gol presi è di gran lunga il migliore dei suoi, grazie a quattro interventi decisivi, uno su Politano e tre su Kvaratskhelia.
    Gotze 4 - L'uomo che con un suo gol ha deciso il Mondiale 2018 non si vede mai e ti accorgi che è in campo solo perché compare in distinta.

    IL TABELLINO
    NAPOLI-EINTRACHT 3-0
    Napoli (4-3-3): Meret 6; Di Lorenzo 7, Rrahmani 6,5, Kim 7 (21' st Juan Jesus 6), Mario Rui 6,5; Anguissa 6,5, Lobotka 7, Zielinski 7 (29' st Ndombelé 6); Politano 7,5 (22' st Lozano 6), Osimhen 8 (36' st Simeone SV), Kvaratskhelia 7 (29' st Elmas sv). A disp.: Gollini, Idasiak, Bereszynski, Olivera, Ostigard, Gaetano. All.: Spalletti 8
    Eintracht (3-4-2-1): Trapp 7; Buta 5, Tuta 5, Ndicka 5, Lenz 5 (22' st Max 5,5); Knauff 5 (17' st Alidou 5), Rode 4,5 (29' st Jakic 5,5), Sow 4,5, Kamada 5; Gotze 4; Borré 5. A disp.: Ramaj, Smolcic, Toure, Hasebe, Alario, Chandler. All.: Glasner 5
    Arbitro: Taylor (Inghilterra)
    Marcatori: 47' e 8' st Osimhen (N), 19' st rig. Zielinski (N)
    Ammoniti: Ndicka (E), Lenz (E), Gotze (E), Juan Jesus (N)
    Espulsi: -
    Note: -

    LE STATISTICHE
    • Il Napoli si è qualificato ai quarti di finale di Champions League/Coppa dei Campioni per la prima volta nella sua storia. In generale questa è la settima occasione in cui i partenopei accedono ai quarti di finale in una competizione europea (1 in Champions League, 3 in Europa League/Coppa UEFA, 3 in Coppa delle Coppe).
    • Victor Osimhen è il primo giocatore del Napoli a segnare in entrambe le gare di una fase a eliminazione diretta di Coppa dei Campioni/Champions League.
    • Victor Osimhen è solo il 2° giocatore del Napoli a segnare una doppietta in un match nella fase a eliminazione diretta di Champions League, dopo Ezequiel Lavezzi nel febbraio 2012 v Chelsea.
    • Con la doppietta realizzata stasera, Victor Osimhen ha realizzato il 50° e 51° gol 90 presenze con il Napoli contando tutte le competizioni.
    • Solo Harry Kane (otto) ha segnato più gol di testa di Victor Osimhen (sei) tra i giocatori dei cinque maggiori campionati europei 2022/23 contando tutte le competizioni.
    • Per la prima volta nella storia della Champions League quattro allenatori italiani si sono qualificati ai quarti di finale della competizione (Carlo Ancelotti con il Real Madrid, Simone Inzaghi con l’Inter, Stefano Pioli con il Milan e Luciano Spalletti con il Napoli).
    • Per la prima volta dal 2005/06, tre squadre italiane si sono qualificate ai quarti di finale di Champions League (Inter, Milan e Napoli).
    • Esclusi i preliminari, il Napoli ha superato una fase a eliminazione diretta di una competizioni europea senza subire gol sia all’andata che al ritorno per la prima volta dalla stagione 2014/15 (contro il Trabzonspor nei sedicesimi di finale di Europa League).
    • Nel 2023, solamente Marcus Rashford (15) ha realizzato più gol di Victor Osimhen tra i giocatori dei maggiori cinque campionati europei contando tutte le competizioni (13).
    • Il Napoli è la prima squadra italiana a segnare almeno 3 gol in sei diversi incontri in una singola stagione di UEFA Champions League.
    • Il Napoli ha quattro giocatori con almeno quattro gol realizzati in questa Champions League (Victor Osimhen, Piotr Zielinski, Giacomo Raspadori e Giovanni Simeone) - il maggior numero di giocatori a segnare almeno quattro reti per la stessa squadra in una singola edizione della competizione dal Manchester City nel 2018/19 (cinque).
    • Solamente Alejandro Grimaldo (cinque) ha preso parte a più gol di Giovanni di Lorenzo tra i difensori in questa Champions League (quattro, due gol e due assist).
    • Il Napoli ha vinto due incontri di fila senza subire reti in Champions League/Coppa dei Campioni per la prima volta da ottobre 1990 (due, entrambe contro gli ungheresi dell’Ujpest).
    • 100ª presenza con il Napoli per Stanislav Lobotka contando tutte le competizioni.
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    ”Sono il più amato dai tifosi bianconeri?
    Mah, se fosse così sarebbe bello. All’inaugurazione dello Stadium ricordo che mi fecero entrare per ultimo sul prato, anziché in ordine alfabetico. Ricevetti 10 minuti di applausi e mi commossi molto.
    Al primo anno di Juve, mi resi conto che stavamo costruendo qualcosa di importante, così dissi ai giocatori:
    "Voi non avete vinto niente, io nemmeno. Vedete che nessuno è più forte di noi? Se non vincete questo campionato vi spacco la testa a tutti".
    Pensate che quando andai alla Juve nel 1994 era dieci anni che non vinceva lo scudetto.
    L’Avvocato un giorno era a vedere l’Inter e gli fecero una domanda: "La Juve come la vede?"
    In quell’anno la Ferrari stava andando male così disse:
    "Mah è più facile che vinca il Mondiale la Ferrari che lo scudetto la Juve.
    Quell'anno diventammo campioni d’Italia. Alla fine dell’anno l’Avvocato venne a salutarci e a festeggiare.
    Quando andai a salutarlo disse:
    "Vedete quel signore là? Al 99% è merito suo se abbiamo vinto il campionato.“
    -Marcello Lippi
    Un pezzo di storia della Juventus bello grande.
    #nonèpiùdomenica
810 replies since 14/9/2015
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