Il segreto di Ida

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    Dentro l'anima e il viaggio dell'eroe - Parte 3 di 5



    Pur non conoscendo la struttura narrativa del viaggio dell'eroe mi sono resa conto, ovviamente solo a posteriori, che "Dentro l'anima" ne ricalca perfettamente lo schema narrativo.

    Qui di seguito gli archetipi e lo sviluppo del “viaggio” con l’indicazione del numero di pagina e del capitolo del romanzo.
    Ovviamente, se non lo avete ancora letto vi rovinerete ogni sorpresa.

    L'eroe - Xeymus
    Il mentore – Angus Logant (superiore) + Septilya (negativo) + Nimue antica, Nimue e Ravi (laterali)
    Guardiano della soglia – Difficile accesso alla Valle Incantata + Nimue antica
    Messaggero – La lettera di Nimue
    Mutaforme – Septilya + Logant + Nimue antica
    Ombra – Anima Oscura + Senso di colpa di Xeymus
    Imbroglione – Logant + Taran



    Primo atto (pag. 1-35)

    Fase 1 - Mondo ordinario (cap. 1-3)
    1-2 – Nel passato: battaglia con Septilya, morte Logant e acquisizione poteri da stregone
    3 - Logant fantasma consolatorio che ammette le proprie colpe

    Fase 2+3+4+5 - Chiamata all’avventura (incidente scatenante) + Rifiuto della chiamata + incontro col Mentore + Superamento prima soglia (cap. 4)
    4 - Arrivo della lettera Nimue con la richiesta d’aiuto. Xeymus non dà peso alla lettera ma Logant insiste e fa leva sul fatto che Taran ha fiducia in Xeymus. Xeymus affronta il lungo viaggio magico e arriva nella Valle incantata


    Secondo atto (pag. 36-210)

    Fase 6 - Prove ecc (cap. 5-13)
    5 – descrizione valle, incontro con Ravi: anche Nimue è sotto il controllo dell’Ombra
    6 – ricordo degli errori del passato (Sigillo, morte di Leah)
    7 – ritrovare il librone di Merlino – dubbi su Nimue: di notte entra nella grotta e con la magia stordisce Ravi che cerca di fermarla. Inseguire Nimue fuggitiva
    8 – catturare Nimue e capire se è buona o cattiva: dubbi crescenti perché lei dice di conoscerlo
    9 – ricordi del passato, errori, perdita della donna amata, mancanza di amore, dubbi sulla propria capacità di amare. Raffronto con Ravi, non geloso, rispetto alla sua gelosia per Leah
    10 – capire perché nella valle dorme senza incubi; trovare la Platonia; trovare la pietra dell’anima di Nimue, recuperarla e rendere l’anima a Nimue; dubbi su Nimue intrecciati a un inizio di attrazione; Nimue ha perso l’uso della parola e solo pronuncia il nome di Xeymus
    11 – trovare il laghetto delle anime e recuperare le pietre delle anime; dubbi su Nimue/ammaliatrice; riconoscere la pietra dell’anima di Nimue; dubbi su Nimue che riconosce la sua pietra e comprensione del significato della runa: perdono/amore e rivoluzionare la propria vita.

    Fase 6 - Spalle
    5 – 6 – 9 - Ravi (fiducia in Xeymus)
    10 - Ravi e Nimue (fiducia in Xeymus)
    8 – 9 -10 – 11 - Nimue luce strana negli occhi, incomprensibile per Xeymus + perdono/amore
    10 – Nimue aiuta a trovare laghetto anime

    Fase 6 - Squadra
    Ravi e Nimue

    Fase 6 - Nemici
    Da 5 in poi – lo spirito/presenza maligna od Ombra o Anima Oscura

    Fase 6 - Rivali
    7 – Xeymus capisce che Ravi ama Nimue e lo crede ricambiato
    9 – Ravi dice di amare Nimue ma per lei è come un fratello: ama un altro uomo,

    Fase 6 - Nuove regole
    5 – Mondo straordinario che muta aspetto
    6 – Racconto di Ravi con parziali spiegazioni (non magiche) e interpretazioni/deduzioni di Xeymus
    7 – Diverso funzionamento della magia (senza bacchetta), poteri da strega di Nimue anche se è troppo giovane per esserlo
    8 – Ipotesi sul motivo della mutazione del paesaggio tramite l’influenza dei ricordi
    9 – Importanti scoperte dalla lettura del libro di Merlino (incanto per restituire l’anima a Nimue e sortilegio per sconfiggere la presenza maligna).
    13 – Evocazione nella valle di cose dall’esterno, se già conosciute. Comportamento standard delle persone controllate dall’Ombra.

    Fase 6 - Watering holes
    5 – La radura con la grotta.
    7 – La grotta, anche come nascondiglio del libro di Merlino e riparo dallo spirito maligno

    Leggi la discussione con tutte le informazioni sul romanzo "Dentro l'anima"

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    aula_poesia

    Componimento poetico



    Un componimento poetico è formato da strofe, che possono seguire uno schema fisso, come nella poesia tradizionale, o uno schema libero, come nella poesia moderna.

    Nella poesia italiana si possono distinguere due grandi generi: la poesia narrativa e la poesia lirica. Ad essi sono associate delle forme metriche standard che servono (o meglio servivano) ad orientare il lettore: a una determinata forma metrica corrisponde un determinato genere e, quindi, un certo contenuto veicolato da un certo tipo di linguaggio. Avremo dunque le forme metriche della poesia lirica e le forme metriche della poesia narrativa.


    Le principali forme metriche della poesia lirica sono le seguenti:

    Sonetto Parte I - Parte II

    Canzone Parte I - Parte II

    Ode Parte I - Parte II

    Madrigale


    Sestina

    Ballata



    Le principali forme metriche della poesia narrativa sono le seguenti:

    Sirventese

    Terzina

    Ottava



    Leggi anche gli altri articoli dell'Aula di poesia

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    Celine - Viaggio al termine della notte


    Di tutta quell’oscurità così spessa che ti sembrava di non rivedere più il braccio quando lo stendevi un po’ più in là della spalla, io sapevo una cosa soltanto, ma proprio quella con assoluta sicurezza, ed è che conteneva delle volontà omicide spaventose e innumerevoli»

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    D'Annunzio - Il piacere



    Una quiete estatica teneva il mare; le acque avean tal transparenza che ripetevan con perfetta esattezza qualunque imagine; l’estrema linea delle acque perdevasi nel cielo così che i due elementi parevano un elemento unico, impalpabile, innaturale.

    Mentre leggevo il romanzo, l’immagine della linea dell’orizzonte confusa tra mare e cielo mi piacque moltissimo: era un’immagine reale, vista tante volte e che mi aveva sempre estasiata. Quell’orizzonte in cui mare e cielo diventano una cosa unica, per me si trova in Calabria, a Montepaone Lido: il mattino, poco prima della nove, quando non soffia nemmeno un alito di vento, avviene l’incanto e cielo e mare si congiungono. Tutto si ferma e il tempo si dilata in un respiro immobile, in un silenzio palpitante e fatto di luce. Una sensazione incredibile, di totale irrealtà.
    Un mattino ho cercato di catturare quel momento magico e ho scattato una foto: rende solo un millesimo di quella fatata realtà, ma devo accontentarmi. Il ricordo, però, è rimasto negli occhi e nel cuore, vivo e reale.
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    L'avventura di "Cornice rossa" nel Premio Arcimago



    Per chi non lo conosce, l'Arcimago è un Premio letterario nato nel 2022, dedicato al settore fantasy e gestito in modo favolosamente diverso da ogni altro concorso letterario, per fasi successive con giudici sempre diversi e molto validi.
    Tanto per cominciare è gratuito, ma in cambio ti vengono date mille informazioni, aiuti e nozioni specifiche. Ho imparato a scrivere un high contest e un elevator pitch, per non parlare della sinossi. Non partecipa il romanzo, ma il progetto del romanzo (con high contest, pitch e sinossi) e l'incipit di massimo 1.000 parole. Se si arriva alla 3a fase si inviano le prime 20/25.000 parole del romanzo.

    I partecipanti erano circa 500 e i giudici della 1a fase erano 3 editor specializzati nelle acquisizioni per le case editrici. L'organizzatore del concorso è Rotte narrative di Livio Gambarini: visitate il sito e il canale YouTube, troverete cose interessantissime. Ho partecipato perchè è un premio dedicato al fantasy, era gratuito e si presentava davvero molto interessante. Date un'occhiata al sito del premio Arcimago e capirete quanto è diverso da tutti gli altri.
    Livio Gambarini tiene corsi molto interessanti e molto corposi, ma anche molto cari. Sicuramente meritano, ma per ora non ne ho comprati. Ero certa che i suoi studenti avrebbero sbaragliato tutti gli altri concorrenti, quindi mi sono iscritta sicura di non avere reali possibilità di passare la prima fase...

    E invece ho passato la prima fase!

    Il progetto di Cornice rossa è stato uno del 155 progetti che su 500 hanno ottenuto l'approvazione di almeno due acquisition editor su tre in quanto progetto considerato teoricamente valido (in base al materiale presentato) per interessare un editore ed essere pubblicato.


    Non l'avrei mai immaginato e ne sono stata davvero felicissima.

    Purtroppo l'avventura è finita alla seconda fase. Il mio è un fantasy declinato in romance e su 155 c'erano solo 3 posti riservati al genere romantasy, i cui progetti erano meno numerosi degli altri generi fantasy (mondano, classico e dark). Alla 3a fase hanno avuto accesso solo 32 progetti.
    I giudici della 2a fase erano dei bookinfluencer (instagram, tiktok e altre piattaforme) che hanno condiviso con i loro follower (i potenziali lettori) solo le informazioni su concept e pitch.
    Spero di riuscire ad ottenere da qualche influencer le schede di valutazione del mio romanzo, che mi premurerò subito di pubblicare.

    Leggi la discussione con tutte le informazioni sul romanzo "Cornice rossa"

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    Grazie mille, Chiara!
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    Dentro l'anima e il viaggio dell'eroe - Parte 2 di 5



    I 7 archetipi principali di personaggi/funzione

    L'eroe (Hero)
    Il mentore (Mentor)
    Guardiano della soglia (Threshold Guardian)
    Messaggero (Herald)
    Mutaforme (Shapeshifter)
    Ombra (Shadow)
    Imbroglione (Trickster)


    Le 12 fasi del viaggio dell’eroe con la suddivisioni in tre atti della storia

    Primo atto

    1 - Mondo ordinario

    2 - Chiamata all’avventura (incidente scatenante)

    Messaggeri
    Posta in gioco e obiettivi

    3 - Rifiuto della chiamata

    4 - Incontro col Mentore

    5 – Superamento prima soglia

    Guardiani della soglia


    Secondo atto

    6 – Prove, Alleati e nemici
    Prove
    Spalle
    Squadra
    Nemici
    Rivali
    Nuove regole

    7 – Avvicinamento
    Preparazione cauta
    Ostacoli/illusioni
    (seconda soglia)
    Guardiano della soglia
    Una posta in gioco più alta
    Nuovo mondo straordinario
    Un’altra soglia
    Complicazioni
    Corteggiamento
    Una prova impossibile
    Entrare nella mente del rivale
    Sfondamento
    Senza scampo

    8 - Prova centrale
    Momento critico: morte (anche metaforica) e rinascita
    Cambiamento
    Scelta importante, fisica o interiore (crisi, non climax)
    Al centro della storia, o ritardata verso la fine del 2° atto.
    Testimoni del sacrificio
    Eroe testimone di morte o causa morte
    Legame tra gli amanti
    Crisi in storie d’amore (separazione o scena d’amore)
    Affrontare la paura più grande
    Morte dell’Io e passaggio al Sé
    Riconciliazione interiore

    9 - Ricompensa/rivelazione
    Celebrazione/festeggiamenti
    Riposo
    Scene d’amore
    Conquista della spada (o altro)
    Iniziazione
    Consapevolezza
    Nuove qualità/percezioni/distorsioni
    Rivelazioni/scoperte

    Terzo atto

    10 - La via del ritorno
    Può essere un breve momento o una complessa sequenza di eventi
    Ulteriore soglia
    Motivazione/determinazione/cambiamento scopo storia
    Ritorsione/attacco dell’Ombra
    Inseguimento
    Fuga e rinuncia a beni/ideali/persone
    Fuga del cattivo
    Rovesciamento di fronte/battute d’arresto – Può essere crisi (prova centrale) ritardata del 2° atto

    11 - La resurrezione (climax)
    Momento di morte/rinascita. Ultima prova estrema
    Nuova personalità da creare
    Purificazione
    Verifica dell’avvenuto cambiamento (arco trasformazione del personaggio)
    Confronto finale col Cattivo/regolamento dei conti
    L’Eroe deve essere determinante
    Scelta decisiva che dimostra il cambiamento (anche nel campo dell’amore)
    Può essere tranquillo
    Successioni di climax per le sottotrame
    Catarsi
    Può esserci l’errore dell’Eroe/perdita apparente come ultima prova
    Il falso pretendente
    Fornire le prove dell’eroismo/esserne degni
    Il sacrificio

    12 – Il ritorno con l’elisir
    Scioglimento dei nodi di trama, con sorprese inaspettate (agnizioni)
    Finale circolare/chiuso oppure aperto
    Raggiungimento della perfezione (matrimonio)
    Colpire i sentimenti del lettore
    Mostrare il cambiamento dell’Eroe
    Ricompense e punizioni dei personaggi (proporzionate alle buone/cattive azioni)
    Riportare l’Elisir (reale o metaforico) e condividerlo (amore, salvezza mondo, conoscenza, esperienza, saggezza, consapevolezza, ricchezza, potere…)
    Cambiamento del mondo e delle persone
    Nuove responsabilità

    Leggi la discussione con tutte le informazioni sul romanzo "Dentro l'anima"

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    Edited by Ida59 - 1/5/2024, 10:13
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    Qui di seguito trovate l'elenco cronologico delle Newsletter del Blog, suddiviso per anni


    2018
    2019
    2020
    2021
    2022
    2023
    2024

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    ESERCIZIO N°7. DESCRIZIONE DI UN AMBIENTE CHIUSO CON LE PAROLE DI QUALCUNO CHE NE SENTE IL FASCINO.

    Daniela-SalaTrono
    Foto di Peace,love,happiness da Pixabay

    LA SALA DEL TRONO


    Entrò con estrema reverenza nella grande sala del trono.
    Quante volte ne aveva sentito parlare! Aveva ascoltato rapita i racconti della mamma, sognando a occhi aperti.
    Ora era lì, toccava a lei. Era la dama di compagnia della giovane regina.
    Gli occhi, sgranati e increduli di tanto onore e bellezza toccati proprio a lei, si posarono sulle enormi colonne di marmo rosa di Carrara, provenienti dall’Italia; si soffermarono sugli arazzi Gobelin, ad esse alternati: riproducevano le più importanti battaglie che avevano reso il Regno quello che era, grande e opulente.
    In uno riconobbe il suo trisavolo, accanto al re: osservava con orgoglio la resa del nemico dopo un estenuante combattimento; l’artista aveva reso molto bene la riconoscenza del sovrano, che gli poggiava la mano sulla spalla. Si sentì scossa da un brivido, tanto era grande il peso del passato sulle sue giovani spalle.
    Alzò gli occhi verso il soffitto a cassettoni, dove ogni riquadro raffigurava gli stemmi delle casate nobiliari più antiche. Rispettosa, ma amorevole, cercò la sua.
    - Sarò degna di voi? – Si chiese. – Saprò farmi onore sorreggendo la Regina e mantenendo il riserbo, dimentica di avere occhi, orecchie e bocca?
    Le colonne incombevano su di lei, guardiani fedeli e diffidenti.
    Le centinaia di candele di pura cera, non di sego, emanavano un profumo intenso e penetrante; le loro fiammelle tremolavano in una danza avvolgente e sembravano canticchiare:
    - Ti teniamo d’occhio, da quassù tutto vediamo e sentiamo. Invece tu non avrai occhi, né bocca, né orecchie.
    Le mani sudate, si rassettò l’ampia gonna e avanzò titubante verso il trono.
    Ricoperto di velluto rosso, aveva l’aria scomoda, con lo schienale dritto, il cuscino poco imbottito e le gambe dorate, lisce e sobrie.
    Era posto su un’alta pedana il cui tappeto riportava i colori della casata reale. Non c’erano tende né drappi, per evitare che qualche sicario potesse nascondersi.
    Arretrate di qualche passo, ai lati del trono si trovavano due poltroncine per la mamma della Regina e il principe consorte, lo sposo della sovrana; più in fondo la sua.
    Non osò salire sulla pedana, non ancora, avrebbe dovuto aspettare la cerimonia importante prevista tra qualche giorno.
    Camminò quasi in punta di piedi sul tappeto rosso che correva tra il trono e la porta del salone ma, prima di uscire, si voltò, lasciando vagare lo sguardo ancora una volta su quel luogo vasto, imponente e ricco di significato che la faceva sentire piccola e con un grande compito da svolgere. Pregò i suoi avi, tanto eroici, di aiutarla, di assisterla e, infine, uscì, permeata dalla gratitudine verso la Regina che le aveva consigliato di visitare la sala in solitudine, prima della cerimonia tanto attesa.



    ESERCIZIO N°7. DESCRIZIONE DELLO STESSO AMBIENTE CHIUSO CON LE PAROLE DI QUALCUNO CHE LO DISPREZZA.

    LA SALA DEL TRONO


    La ragion di Stato voleva che sposasse la giovane regina di quel regno assurdamente minuscolo ma strategico per la posizione geografica. Inutile sprecare vite in una guerra, certo, meglio sprecare la sua.
    Rigirava tra le mani il ritratto della giovane; era belloccia, ma sapeva bene che i pittori minimizzavano i difetti ed esaltavano i pregi.
    Avrebbe verificato di persona.
    La sala del trono era ancora vuota, vi entrò per farsi un’idea prima che si affollasse.
    Era un ampio salone, limitato da colonne di marmo rosa; la bocca atteggiata in una smorfia di sufficienza, si avvicinò per osservarle meglio. Era marmo di provenienza italiana, non v’era dubbio, eleganti ma troppo imponenti. Si chiese che senso avesse la loro presenza, forse la regina pensava di essere in un tempio greco?
    Alzò le sopracciglia in un’espressione di incredulo disgusto, notando gli arazzi Gobelin, un’anticaglia medioevale. Anche il soffitto a cassettoni era inadeguato e si chiese perché mai mantenere le effigi delle antiche casate nobiliari. Ripensò con nostalgia al suo salone del trono, le cui pareti erano arricchite di grandi quadri a olio dei migliori pittori e il cui soffitto era reso quasi infinito da sapienti trompe-l’oeil.
    Sbuffando, si avvicinò al trono posto su un’alta pedana ricoperta da un tappeto rosso vetusto, dati i segni di usura. Aveva l’aria davvero scomoda, con quello schienale dritto e il cuscino poco imbottito.
    Che dire delle gambe? Dorate, sì, ma senza nemmeno un ghirigoro.
    Ritornò verso la porta del salone e si voltò per un ultimo sguardo. Fu spiacevolmente colpito dai lampadari; anch’essi semplici, portavano centinaia di candele, le cui fiammelle danzanti sembravano farsi gioco di lui. Annusò l’aria.
    - Beh, sono di pura cera d’api. Almeno questo, perbacco! - Pensò scuotendo il capo.
    Infastidito, se ne andò, dicendosi che sarebbe stata meglio una guerra piuttosto che imparentarsi con quella genìa barbara.

    Leggi anche gli altri racconti del laboratorio di scrittura.

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    Strofa libera



    Il numero dei versi non è fisso e varia.

    Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
    e tutto l?altro tace,
    odi il martel picchiare, odi la sega
    del legnaiuol, che veglia
    nella chiusa bottega alla lucerna,
    e s?affretta, e s?adopra
    di fornir l?opra anzi il chiarir dell?alba.

    Questo di sette è il più gradito giorno,
    pien di speme e di gioia:
    diman tristezza e noia
    recheran l?ore, ed al travaglio usato
    ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Garzoncello scherzoso,
    cotesta età fiorita
    è come un giorno d?allegrezza pieno,
    giorno chiaro, sereno,
    che precorre alla festa di tua vita.
    Godi, fanciullo mio; stato soave,
    stagion lieta è cotesta.
    Altro dirti non vo?; ma la tua festa
    ch?anco tardi a venir non ti sia grave.

    (G. Leopardi, Il sabato del villaggio, vv 31-51)

    Leggi anche gli altri articoli dell'Aula di poesia

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    Dentro l'anima e il viaggio dell'eroe - Parte 1 di 5



    Quando ho scritto "Dentro l'anima", che all'inizio era una fanfiction (agosto 2014-maggio 2016) poi trasformata in originale (fine 2016/inizio 2017) non avevo la più pallida idea di cosa fosse "Il viaggio dell'Eroe" e del suo utilizzo nei manuali di narratologia.

    Passati alcuni anni, ora so che il viaggio dell’eroe è un modello narrativo, sviluppato dallo sceneggiatore Christopher Vogler, basato su archetipi e suddiviso per tappe che portano l’eroe a completare un percorso personale di auto-consapevolezza. In realtà Vogler ha sviluppato gli studi di Campbell, studioso di mitologia comparata, che ha dedicato la vita allo studio dei miti delle varie civiltà umane, dai greci agli aztechi, facendo scoperte molto interessanti.
    In “L’eroe dai mille volti” (1949) Campbell sostiene che miti provenienti da regioni ed epoche storiche diverse condividono l’identica struttura narrativa con la stessa successione di eventi ed episodi, in particolar modo per quanto riguarda il percorso affrontato dalla figura dell’eroe, schematizzato nel percorso narrativo universale del viaggio dell’eroe.
    Campbell, influenzato anche dalla visione del mito di Carl Jung e dai suoi archetipi, così descrisse il modello:
    «L'eroe abbandona il mondo normale per avventurarsi in un regno meraviglioso e soprannaturale; qui incontra forze favolose e riporta una decisiva vittoria; l'eroe fa ritorno dalla sua misteriosa avventura dotato del potere di diffondere la felicità fra gli uomini.»
    Vogler, sceneggiatore hollywoodiano (ha lavorato a lungo con la Disney) e professore, ha ripreso in mano gli studi di Campbell approfondendo la struttura del mito e gli archetipi a uso di scrittori di narrativa e cinema pubblicando il libro “Il Viaggio dell’Eroe” (1992) che parte dalle considerazioni teoriche di Joseph Campbell per arrivare a un pratico manuale per scrittori.
    Il viaggio dell’eroe è utilizzato soprattutto come schema narrativo, con la scansione di tappe che creano l’intrigo e danno un ritmo avvincente alla storia. Si tratta di una struttura archetipa molto potente: ogni volta che è stata ripresa nella letteratura o nella cinematografia ha portato gli autori ad un enorme successo (Star Wars, Matrix, Il Signore degli Anelli, Harry Potter: ognuna di queste saghe riprende il viaggio dell’eroe scoperto da Campbell).
    Gli archetipi sono diversi dagli stereotipi, sono funzioni, non sono ruoli rigidi, hanno a che fare con l'inconscio collettivo teorizzato da Jung. Possono essere personaggi positivi e negativi, fisici o metaforici, persone od oggetti. Un personaggio può rappresentare in sé più di una funzione.

    Leggi la discussione con tutte le informazioni sul romanzo "Dentro l'anima"

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    FR-Antitesi



    Il termine greco antico significa letteralmente contrapposizione.
    Figura retorica consistente in una contrapposizione di parole e concetti in cui talvolta si nega l?uno affermando il contrario.

    Esempio

    Non c?era silenzio in quella grotta, ma si sentivano i pipistrelli volare.

    Si afferma una situazione negando il suo contrario.
    E' molto efficace perché mostra due aspetti contrastanti di ciò che si descrive., quasi a voler rafforzare ciò che è rispetto a ciò che non è.
    Talvolta si possono accostare concetti in contrapposizione tra loro, per aumentare l?effetto di un?azione:

    Tremaso al solo pensiero di non farcela agli esami di stato, ma ero fermamente convinto di superarlo.

    Si cerca di far capire al lettore il tormento interno di chi parla e l?angoscia di una situazione che non è calma e tranquilla.
    L?antitesi è una figura retorica molto utile per esprimersi senza apertamente significare ciò che si sente: suggerendo con i termini in contrapposizione.

    Leggi anche gli altri articoli sulla figure retoriche

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    Ma che bellissima poesia/dichiarazione! posso averla anche io quella magica matita creata con tanta appassionata dedizione?
    Davvero bello, ogni componente perfetto con i suoi aggettivi appropriati: quasi la vedo nascere, formarsi dal pensiero, regalandomi visioni di filari d'uva ai piedi d'un vulcano e fucine sotterranee con lampi di fuoco.
    Sempre bravissimo!
2541 replies since 15/5/2013
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